Un appuntamento proposto ad attività iniziate per vivere una domenica comunitaria, in amicizia, semplicità: insieme. In mattinata, con le famiglie e le persone che parteciperanno alla messa invocheranno l’aiuto del Signore sul nuovo Consiglio Pastorale, eletto in primavera e che accompagnerà nelle varie proposte e attività il cammino della comunità per i prossimi cinque anni, cercando di scegliere ciò che è bene e ciò che si potrà realizzare. Al termine della messa si potrà poi pranzare in patronato, con un menù semplice e nutriente e con il servizio ai tavoli in autogestione.
Per il pomeriggio i ragazzi hanno preparato alcuni giochi tra genitori e figli, giusto per divertirsi assieme. Alcuni giovanissimi e giovani condurranno, nel pomeriggio, alcuni laboratori (candele... bolle di sapone... trucca bimbi...) con varie proposte per i bambini e i ragazzi. Si potranno assaggiare delle buone crêpes, delle castagne arroste, dei panini e le torte che arriveranno da casa. Ci saranno anche i biscotti di San Martino, il cui ricavato di vendita andrà in beneficenza. Il tutto con un po’ di buona musica. Concluderà la serata il fuoco di San Martino, nel cortile a nord del patronato.
San Martino di Tours può giustamente essere chiamato “padre dei poveri”.
Non ancora cristiano già si comportava come un candidato al Battesimo per le sue opere di carità: assisteva i tribolati nelle malattie, soccorreva gli sventurati, nutriva i bisognosi, vestiva i nudi, non conservava nulla per sé della paga militare, fuorché quanto servisse al sostentamento quotidiano.
Già da allora era un ascoltatore non sordo ai precetti del Vangelo e non si curava del domani. In una fredda giornata d’inverno del IV secolo, soldato dell’Impero Romano in Gallia, Martino si chinò verso un povero nudo che invano chiedeva pietà alle persone che gli passavano accanto.
Martino, invece, ne ebbe compassione: divise con la spada il suo mantello a metà, donandone una parte al bisognoso. Papa Francesco – ricorda la Radio Vaticana– dona spesso ai capi di Stato e di governo una medaglia raffigurante il gesto del Santo per ricordare la necessità di promuovere i diritti e la dignità dei poveri. Martino convertito al cristianesimo, diventa “instancabile soldato di Cristo” annunciando e testimoniando il Vangelo in molti Paesi europei. Per questo, papa Francesco suggerisce che la memoria di San Martino possa favorire, sull’esempio del Santo, la buona testimonianza evangelica e una maggiore attenzione ai poveri.